L’evoluzione urbana sembra averci fatto perdere ogni relazione con l’ambiente naturale.
Oggi, tuttavia assistiamo ad un fenomeno interessante, il verde sta tornando parte delle città e delle nostre vite.
Proprio nella direzione di un intreccio virtuoso tra ambiente naturale e costruito, il curioso esempio della cittadina inglese di Todmorden, soprannominata dai suoi abitanti: “Todmorden Incredible Edible” con i suoi spazi pubblici coltivati di ogni genere di ortaggi, frutta e verdura.
Forse è difficile immaginare nelle nostre città esperienze così radicali, ma questo cambiamento sta interessando anche le nostre realtà, basti pensare a gli Orti Urbani di Udine, Orti dipinti a Firenze, orto sociale in pieno centro storico, o a “Orti Alti. Farm your rooftop, enjoy sharing”, un progetto per realizzare e gestire orti di comunità sui tetti piani di edifici di vario genere tramite il coinvolgimento diretto delle comunità che li abitano o li utilizzano.
Un’importante esperienza con una forte connotazione sociale ed ambientale la troviamo anche a Pontedera con Orto Sinergico. Il progetto, nato all’interno dello spazio “Orto Amico“, parte da concetto di cooperazione virtuosa. L’agricoltura sinergica, infatti, è una forma di coltivazione naturale che ha l’obiettivo di stabilire, anche nel campo coltivato, l’equilibrio e la naturale collaborazione tra il suolo, le piante, la fauna e perfino gli individui che vi intervengono. Come afferma l’agricoltrice spagnola Emilia Hazelip, ideatrice dell’innovativo metodo di coltivazione, l’agricoltura sinergica “imita ciò che fa la natura“.
Uno spazio di 10mila metri a disposizione per essere coltivato e diviso in venti orti nei quali lavorano fianco a fianco disabili e anziani, divenendo così occasione di socializzazione e aggregazione.
Una trasformazione, quindi, che fa realmente pensare ad un cambiamento importante, immaginando città più inclusive, vivibili e sostenibili.
Per approfondimenti:
Agricoltura Sinergica di Emilia Hazelip