Pontedera, una cittadina tra le colline pisane, patria della storica due ruote Piaggio la Vespa, snodo tra Pisa e Firenze…Ma ne conosciamo davvero la storia?
Con questo articolo vogliamo ripercorre insieme le tappe fondamentali della storia dei nostri luoghi di casa che hanno portato Pontedera da baluardo difensivo a terra di servizi e opportunità.
Come indica il suo stesso nome, la città di Pontedera (Pontadera, secondo l’uso più antico, da cui l’aggettivo pontaderese, ancora ben presente nella lingua parlata) trae origine dal ponte sul fiume Era.
L’impianto urbanistico del centro storico della città risale alla fine degli anni sessanta del Duecento con il castello di Pontedera la cui chiesa parrocchiale fu l’attuale santuario del SS. Crocifisso.
Il castello fu voluto dal comune ghibellino di Pisa come di difesa contro le mire della guelfa Firenze e per questo fu teatro di numerosi eventi bellici. Le sue mura quadrilatere, il cui perimetro può essere individuato seguendo il tracciato delle attuali via Mazzini,via del Teatro,via Tozzi e via Palestro, furono sventrate nel 1554, per non essere mai restaurate e così pian piano demolite insieme alle torri di guardia, fino a non restarne traccia se non nel sottosuolo.
A seguito della definitiva sottomissione di Pisa a Firenze (1509), ma soprattutto con l’avvento del granducato mediceo, le funzioni militari di Pontedera vennero del tutto meno, ma allo stesso tempo si aprirono altre interessante prospettive di sviluppo.
Il suo destino in tutta l’età moderna fu felicemente sintetizzato dall’estensore del verbale di una visita pastorale, quella del 1595, che definì Pontedera “terra di passo e di mercato”: qui infatti si incrociavano due importanti direttrici di traffico, quella da Firenze al mare e quella dalla Lucchesia e dalla Valdinievole al Volterrano e alla Maremma.
Solo a partire dalla metà del Settecento, con il forte e costante aumento della popolazione, cominciarono a diffondersi attività industriali legate soprattutto al settore tessile che, però, subirono una brusca battuta d’arresto con il coinvolgimento della Toscana nelle guerre napoleoniche. Dopo una lunga crisi protrattasi per quasi tutto l’Ottocento, la tessitura pontederese ebbe ulteriore impulso alla fine del secolo, dando avvio allo sviluppo industriale del paese.L’industrializzazione di Pontedera si completò a partire dal 1923 con l’apertura delle officine “Piaggio”, divenute nel secondo dopoguerra il cardine della vita economica locale.
Nel 1930 Pontedera ebbe dal re Vittorio Emanuele III il titolo di città.
A Partire dal 6 gennaio 1944 Pontedera fu sottoposta a molteplici bombardamenti aerei e dei cannoneggiamenti; tuttavia nonostante le pesanti conseguenze subite, gli eventi bellici non arrestarono la crescita della città che negli anni del cosiddetto boom economico divenne la “città della Vespa”, conoscendo un lungo periodo tanto di prosperità quanto di forti tensioni sociali.
Oggi Pontedera sembra aver riscoperto la sua vocazione di “terra di passo e di mercato”, di città di commercio e di servizi al centro del basso Valdarno e dalla Valdera; un’antica vocazione a cui si unisce sempre di più un lato tecnologico e all’avanguardia. Oggi Pontedera si evidenzia sempre di più come luogo di grandi eccellenze nel settore della ricerca, innovazione, tecnologia e della cultura come dimostra la sua area del Dente Piaggio in costante e vivace espansione, il “Parco Urbano della cultura e dell’innovazione” un nome evocativo che evidenzia sempre di più questa nuova fase della città di Pontedera…
E noi ci chiediamo…Quale sarà il suo futuro?
(Fonte “Cenni storici su Pontedera” di Paolo Morelli dalla Guida all’Accessibilità del Comune di Pontedera. Per le Foto http://www.storiapontedera.it/ )