Pontedera, crocevia tra importanti città artistiche Toscane, Pisa e Firenze metà ogni anno di migliaia di turisti….ma è solo questo Pontedera? Solo un punto di appoggio e poco più? Assolutamente no!
Con questo articolo vogliamo evidenziare quelle che sono le attrazioni turistiche che la nostra stessa città può offrire. In un precedente articolo abbiamo parlato delle varie e interessanti opportunità di Pontedera in tema di strutture ricettive, da hotel centrali per chi cerca una sistemazione comoda ad agriturismi immersi nel verde delle colline pontederesi per chi è alla ricerca di relax e natura (se te lo sei perso clicca su link “Dove Dormire a Pontedera”).
Al fianco di questa ampia offerta ricettiva…cosa può offrire Pontedera ai turisti?
Tralasciando, ma solo momentaneamente, l’ormai celebre e frequentato Museo Piaggio (ci riserviamo di trattare una delle principali mete turistiche della nostra città in un prossimo articolo. Quest’anno ne sentiremo molto parlare grazie alla ricorrenza del 70° compleanno dell’iconica due ruote pontederese, la Vespa); vogliamo concentrare l’attenzione su un’altro aspetto interessante della nostra città…una sorta di passeggiata virtuale nel centro di Pontedera evidenziandone le peculiarità architettoniche e artistiche che forse nemmeno gli stessi abitanti ben conoscono.
Partiamo della parte ovest del centro storico di Pontedera e “camminiamo” da Piazza del Duomo a Piazza Andrea da Pontedera.
La piazza da sempre chiamata da tutti Piazza del Duomo proprio per la sua principale presenza del Duomo, ha avuto negli anni molteplici nomi: “della Chiesa Nuova” (1866), poi intitolata, dal 1876, ad Andrea da Pontedera, e dal 1908 ad Umberto I (re d’Italia dal 1878 al 1900), dal 1976 intitolata ai Caduti della Divisione Acqui a Cefalonia e Corfù (evento del 1943).
Il Duomo, in stile neoclassico, fu eretto fra il 1840 e il 1864 su progetto dell’ingegnere fiorentino Giuseppe Michelacci e consacrato nel 1874. Nel 1948/49 fu parzialmente ricostruito dopo i bombardamenti del ’44. Nell’interno, a tre navate divise da colonne binate con capitelli corinzi, si conservano sui due altari di destra una tela raffigurante l’Annunciazione di Jacopo Chimenti detto l’Empoli (1599) e una Madonna con Bambino e i Santi Teresa d’Avila e Filippo Neri, detta “della Mercede” o “della Neve” del pittore seicentesco fiorentino Francesco Curradi.
Nel 1937/38 il Duomo vide aggiunti due campanili eretti sul retro, ai lati dell’abside. Essi furono minati nel luglio del 1944 e, cadendo, rovinarono anche la chiesa, già bombardata in gennaio. Nel 1958, su progetto dell’architetto Renzo Bellucci,fu costruito un nuovo campanile di fattura ardita (alto 53,60 metri) Venti anni più tardi, problemi di statica portarono alla sua ristrutturazione nelle forme attuali (con rimozione della cuspide, abbassamento – ora è 44,30 metri – e parziale riduzione della cella campanaria).
Il lato ovest della piazza, da cui si accede al semilato ovest di via della Misericordia, è occupato appunto dalla chiesa e dagli ambienti medico – sociali della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia, fondata all’incirca nel 1700, nota e apprezzata istituzione di volontariato per l’assistenza.
Chiesa della Misericordia progettata dall’architetto pontederese Luigi Bellincioni ,in uno stile misto di elementi rinascimentali e gusto decorativo ottocentesco, fu iniziata nel 1883 e conclusa nel 1892. E’ a pianta centrale polilobata, con copertura a cupola esagonale in cotto con costoloni e lanterna. All’angolo sud- – 26 – ovest si erge il coevo campanile in stile. L’esterno è tutto “mosso”, nei due ordini, da nicchie e lesene in dicromia giallo/ocra.
Sul semilato nord della piazza palazzo Vivaldi, ristrutturato dopo il 1920 sede fin da allora dell’albergo “Il Falchetto”. L’esterno, simmetrico e sobrio,ha una sua elegante semplicità. L’interno conserva una non indifferente raccolta privata di opere d’arte.
Volgendo le spalle alla chiesa si può ammirare la fontana in travertino, pietra e cemento (1931) che è diventata, in prospettiva con la facciata della chiesa della Misericordia o con quella del Duomo, una delle immagini-simbolo della città. Le vasche inferiori (la seconda con getti a mascheroni) sono a base ottagonale, mentre le due superiori sono circolari, sorrette da un pilastro modellato in forma di delfini. Sul lato est della piazza al n° civico 11 l’albergo “Armonia”, il più vecchio della città (1860).
Di fronte alla fontana si apre via Lotti, allargata con il piano di ristrutturazione urbanistica del 1866 per dare una piena prospettiva alla grande chiesa nuova (il duomo) e nel 1998 dotata di nuovo di alberatura (arch. Adriano Marsili).. Sul lato sinistro si può ammirare l’elegante palazzo Lotti del 1860/62, con ampie finestre con pulvino e timpano a lunetta al 1° piano, oggi sede della caserma dei Carabinieri.
Girando a sinistra si entra nella parte ovest del Corso Matteotti, il cuore della città, entro il perimetro delle scomparse mura medievali, ripavimentato a “sanpietrini”(cubetti di porfido) nel 1992/93. L’intitolazione è del 1945, mentre fino ad allora, a partire dal 1866, si chiamava corso Vittorio Emanuele.
Procedendo sul lato destro si incontra Palazzo Stefanelli, opera del primo ‘800, elevato su quattro piani, con finto bugnato a terreno, grandi finestre con timpano triangolare e triglifi a gocce al 1° piano, ristrutturato all’interno negli anni ‘30 con ampio scalone in marmo a tre rampe che dà accesso alla sala consiliare. Sede del Comune dalla metà dell’800 poi palazzo del Podestà, oggi Municipio. La sede del Comune di Pontedera ha, disseminata nei vari ambienti interni, un’ interessante collezione di pittura italiana del secondo ‘900.
In prossimità del Municipio troviamo Piazza Cavour così intitolata dal 1866 (prima si chiamava “piazza del pesce”) è uno dei “centri” della città, all’estremo ovest del Corso Matteotti.
Quando, dopo le lotte fra Pisa, Lucca e Firenze per il dominio della città, con il definitivo passaggio ai fiorentini, nel 1554 si abbatterono le mura medievali, restò la Rocca, poi detta “porta pisana” in quanto al confine ovest della città sulla via per Pisa. La porta viene definitivamente abbattuta nel 1822. I resti della Porta Pisana vennero ritrovati nel 1992, procedendosi alla ripavimentazione della piazza in porfido. Ora sono indicati a terra, in pianta, con un “filetto” di cubetti in marmo bianco.
Dal 1884 al 1946 la piazza fu capolinea della ferro-tramvia Pisa-Pontedera “Er trammino de’ Pontaderesi” detto anche “lo strasciapoveri”. La piazza, nei lati est e sud, ha subito notevoli modifiche dopo i bombardamenti del ’44. Nel 2002, in posizione eccentrica per non intralciare le manifestazioni artistiche, politiche e sociali che normalmente si tengono in questo “salotto” della città, è stata collocata, una bella scultura in bronzo, opera di Giuliano Vangi, che rappresenta una giovane donna nell’atto di muoversi, protesa in avanti con i capelli e le vesti al vento, chiaro simbolo della libertà.
Superata la “Porta” si entra in via I° Maggio, così intitolata dal 1945 (fino ad allora era via Provinciale Pisana). La strada, agli inizi del ‘900, nel tratto oltre l’attuale piazza Andrea da Pontedera, era l’arteria principale della zona industriale della città.
Proseguendo su Via I Maggio a breve distanza da Piazza Cavour incontriamo Piazza Andrea da Pontedera. La piazza fu aperta nel 1903; da allora, per i veri pontederesi la piazza continua a chiamarsi Piazza Belfiore come in effetti si chiamava prima del 1936, quando fu intitolata ad Andrea da Pontedera. Nel 1934 fu collocata, al centro della piazza, la scultura bronzea raffigurante Andrea da Pontedera, scultore trecentesco, nativo della città, è divenuta una delle immagini-simbolo della città. La piazza è stata recentemente ristrutturata (2009), con una nuova pavimentazione e con le panchine dell’illustre artista contemporaneo Canuti. La nuova piazza è un luogo di aggregazione, di gioco, di incontri e di conversazione.
Tutto il percorso è nella ZTL (zona a traffico limitato) e si tratta di un percorso con barriere architettoniche abbattute.
Che aspettate…venite di persona a scoprire Pontedera!
(Fonte: Guida accessibilità comune di Pontedera)
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